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Una città in festa
Ci sono giorni in cui una città festeggia come fosse una persona. Sono i giorni in cui respiri nell’aria un’atmosfera di gioia, nei quali tutti i sensi ti dicono che sta succedendo qualcosa di speciale.
Ieri a Cento, dopo quasi sei lunghi anni in cui è stata chiusa “quasi come un sepolcro” - citando l’omelia dell’Arcivescovo Zuppi - ha riaperto la chiesa di San Biagio, la più grande e importante della Città di Cento, rinata dopo che il terremoto del 2012 l’aveva resa inagibile.
Come però spesso si ha l’abitudine di piantare un albero quando si costruisce una casa, nella vicina via Guercino, accanto al cinema parrocchiale Don Zucchini, è nata dal coraggio e dalla tenacia di alcune famiglie e dalla solidarietà di tanti la sala “Da Tè”, un luogo di lavoro, di sperimentazione e di innovazione sociale e che è stata inaugurata in un pomeriggio primaverile di sole, con nell’aria il suono delle campane di San Biagio, anch’esse rimaste silenziose dal terremoto.
Una giornata piena di emozioni al limite della commozione, per la felicità di vedere tante cose belle accadere con tutti i sensi che raccontavano la festa e per il ricordo inevitabile di coloro che di quei luoghi erano parte integrante, come Monsignor Baviera, Alfredo il sacrestano, Cristina la perpetua, i maestri Piombini e Masarati e tanti altri.
mfortini
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